Zibaldone - STAUROPOLIS

Vai ai contenuti

Menu principale:

D'altraParte
Isola di Gorgona

salmoni cristiani
Se capitate dalle parti di Banchory (Grampian - Scozia) non mancate di andare sul ponte di Feugh: lì i salmoni, con salti prodigiosi, tra correnti impetuosissime, per crescere, tornano al grembo delle antiche acque.


Agostino scrisse di un guardare al passato che è come prendere meglio la rincorsa per essere nel futuro.




L'altra immagine? L'alternativa.
controCorrente - estate 2005



highlander
Dai, Dolphy, smettila di rosicchiarti le nocche dall’invidia.
Lo so: avresti voluto arrivarci prima tu, tanti anni fa.
Farne fuori in quantità (6 milioni son numeri da principianti, ammettilo…) e senza dare nell’occhio.
Sì, perché togliere di mezzo chi può esserci d’impaccio – fosse pure e solo nella testa – non dev’essere un problema.
Semmai il problema è farlo velocemente, legalmente, senza il rischio d’inquinare l’ambiente, e la coscienza.
Senti che musica per le tue orecchie, la notizia: “Arriva in Italia la prima bio-pillola anticoncezionale con lo stesso estrogeno prodotto dalla donna. L'annuncio arriva dal Congresso della Società Europea di Ginecologia in corso a Roma. A 50 anni dalla prima pillola contraccettiva si è sostituito il derivato sintetico, l'unico utilizzato finora, con una sostanza esattamente identica a quella rilasciata normalmente dall'organismo. In questo modo si riesce a raggiungere un'alta tollerabilità e un ridotto impatto sull'organismo”.
Dai, Dolphy, torna a sorridere! In fondo questi nostri successi sono anche tuoi, ti appartengono!
11 settembre 2009



Parrocchierìa
Ero già "emigrato" da un paio di mesi, quando mia sorella, in lacrime, mi raccontò al telefono delle malignità che una sera l'avevano trafitta fin quasi a farle perdere i sensi: "auguri per il tuo amico prete che diventa papà!", le si disse, con diabolico ghigno.
Luce da Luce, malignità dal Maligno.
Fin qui nulla di nuovo sotto il sole (di Satana, titolerei con Bernanos).
Mi dis-turbò assai più che le vermilingue fossero tutte casa e oratorio, e che avessero eletto quel santo luogo che è la casa di Dio per attentare alla fragile pace di una creatura costretta, nel volgere di pochi mesi, a separarsi, suo malgrado, dagli affetti più cari.
Ora, sarebbe tanto facile quanto poco onesto generalizzare, concludendo che in tutte o in un gran numero di parrocchie, tra gli anfratti dell'inconcludenza, si celino covi di bifidi rettili.
Ma bisogna riflettere su questi accadimenti che insinuano nella parrocchia gli elementi tipici della più squallida delle parruccherie, che ne fanno una parrocchierìa.
14 ottobre 2012




non sono venuto a portare la pace!
Lo ammetto: da quando ho visto le foto del Papa a San Siro, per l'incontro mondiale delle famiglie di inizio giugno, sono stato preso da un intermittente scoramento, e non per breve tempo.
La ragione?
Una cosa da niente per molti, banale per altri, persino 'bella' per non pochi.
Si tratta della scenografia alle spalle di Benedetto 16: un enorme bandierone "della pace", che ha fatto il giro dei tg del mondo e che comunque è stato consegnato alle cornici che raccolgono le immagini di questo Papa, estraneo più di chiunque altro a tanto pressappochismo qualunquista.
Per chi non lo sapesse o ancora facesse il nesci (si trattasse del "nesci diavulu ca trasi Gesù"..., ma non è così!) quella bandiera l'ha ideata Aldo Capitini "propugnatore della religione universale, concezione opposta alla pretesa universalistica della chiesa cattolica" (Luigi Fasce).

nb
Scrive Antonio Vigilante (Religione e nonviolenza in Aldo Capitini):
"L'idea di laicità nasceva dal distacco di Capitini dalla Chiesa cattolica.
Dio, come Ente, non esiste per Capitini.
Capitini si dichiara post-cristiano - evidente anche dal suo "sbattezzo" - e non cattolico.
Egli nega con decisione la divinità di Gesù Cristo.
Contesta tutti gli aspetti leggendari e non dimostrabili dei Vangeli, compresa la Risurrezione".
21 agosto 2012




la partita degli immigrati
Ero certo che in giro non avrei trovato che immigrati (qui a Montevarchi siamo in tanti a provenire dai sud del mondo...): la partita Grecia-Germania - anche Jacques, un tempo calciatore ora don, era del medesimo avviso - sarebbe stata chiaramente qualcosa di più che il solito rincorrere la palla, e nessuno sarebbe mancato al vindice torneo. Quanto meno per far rattrappire - una buona volta, almeno una sola volta - quel cinico sorrisetto che la bella Merkel non manca di dispensare anche a chi ne farebbe volentieri a meno.
Ho preso il sudicio (la brezza che la calura spingeva dentro casa portava con sè tutte le armonie dei resti putrescenti delle sarde e delle alici cucinate da Claude a pranzo) e tutt'allegro - mi piace il deserto - sono uscito.
Poi ho pensato che non sarebbe stato male profittare ulteriormente della circostanza per fare due passi (e due parole con la mia coscienza) nel parco comunale "dei Cappuccini", inaugurato qualche settimana prima. Ed è proprio al suo ingresso "daipponte" (si dice così da queste parti "dal ponte") che li ho visti, a ragazzare, niente di più, mica a discettare. Quei cinque/sei giovinetti stavan lì, a godersi il venticello e la voglia di stare insieme, a rincorrersi e a stringersi (inabilmente dissimulato dal costante zuffettare, bisognevoli - come si è a quell'età, e pure dopo - di relazione integrale).
Fu come alzarsi presto per vedere l'alba.
Perchè alla fine ci si stancherà di questa ammiccante prostituta.
Perchè più della partita potè l'amicizia.
23 giugno 2012




Impetuous fire
"What is a youth?" ci ho messo un pò a trovarla nella versione inglese che preferisco. Ora ce l'ho pure sul telefonino: impareggiabile Rota!
Ma, non so, se quel certo passaggio - che da sempre ho ascoltato non impunemente, non senza che mi ingravidasse più di un pensiero - non ricordo se citi effettivamente Shakespeare, e se i termini che lo compongono danzino nella medesima teoria del premiatissimo film di Zeffirelli...
"Tutti colpevoli. Tutti puniti", dice.
Tutti puniti perchè tutti colpevoli.
Al meno di non aver detto, non aver fatto, non essere stati.
E nessuno osi elevare al cielo il proprio grido, se non per dirsi reo e chiedere immeritabile venia.

ps su FZ:
quanto gli deve l'Italia e la Chiesa cattolica?!
Mentre nelle parrocchie crollava - picconato dalla tronfia ignoranza (e quando non fu tale??) pseudoilluminista di certo clero - l'edificio catechistico, demitizzando ciò che mito non era, lui, Franco, ci regalava il suo attento "Gesù di Nazareth" e il suo "cordiale" "Fratello sole e sorella luna"...
ps sulla effimerezza:
"apparte che ora Leonard Whiting [il protagonista, Romeo] ha 57 anni... Prima era il ragazzo più bello del mondo *__* Ora è diventato un cesso pelato -.-".
[commento su YouTube della colta ellajobros]
30 febbraio 2012



i mangiaOstie. Ovvero del cristianesimo al kg
«Sai - mi disse il navigato prete -, quest'anno, per la festa di san Citremondo, abbiamo distribuito 2mila comunioni, al giorno!". Come a dire, che la festa era riuscita: tanta gente, tante messe, tante comunioni. Dunque, tanto progresso pastorale, tanto cristianesimo, tanta fede. Pertanto, tanta santa soddisfazione, tanta necessità di proseguire su questa strada, tanto arrivederci alla prossima festa che renderemo più nazionalpopolare invitando Pupetta, la celebre cantante della bellisima "Se son trote, sguisceranno"».
Domandai, con affettato candore: E quante confessioni? E com'è che, quelle, non le avete contate?
La risposta a tale impudente superfluo indagare non è difficile da formulare, giacchè le ostie per le messe si comprano al kilo e questo corrisponde a un tot di dischetti di pane azzimo. Per le confessioni, ahinoi, invece, non ci sono nè tickets nè tornelli.
Ora, che le ostie vadano al kg, e delle confessioni non si tenga il conto, fin quì nulla di che.
I guai cominciano quando anche fede e cristianesimo vengono valutati al kilo, quando il numero - il "due o tre" del Vangelo non è il caso di richiamarlo che in situazioni in cui, ad esempio, i più han dato buca e "quelli che siamo, siamo i meglio" - i guai cominciano quando il numero, dicevasi, sta per una mirabile qualità.
Ultimo elemento da non trascurare: chi scrive (beatolui/ahilui), l'ostia la mangia ogni giorno...
12 febbraio 2012




natale a Bangkok
Hai proprio ragione Dan: c'è un limite a tutto: è ora di tornare a pubblicare un piccolo, tenero post.
Mi si perdonerà - spero - se continuo ad occuparmi di cose agrigentine, ora che (so)sto in Toscana. Lo faccio fondamentalmente per due ragioni. La prima potrei definirla una opportuna epochè husserliana nei confronti del nuovo contesto in cui sono inserito. L'altra è di pirandelliana memoria: il Nobel infatti non smetterà mai di scrivere di cose e persone giurgintane, anche quando presentate sub alia specie.

Tempo addietro, addetti ai lavori, mi hanno riferito che certi agrigentini si recano sistematicamente in Tahilandia.
A fare che?
Lavoro?? - Sono fuori età.
Turismo culturale? - Il fascino dell'oriente. Come no..., più volte l'anno?!
Viaggio di piacere? - Sì, "piacere". Magari e probabilmente abusando di bambini??
Ci andranno anche quest'anno? Prima o dopo la messa di natale?
Come quei diabolici pretacci.
Gesù Bambino, Giusto Vindice degli innocenti, dice: "L'avete fatto a me".
E anche a me, oserei aggiungere.

ps
Chiedo scusa per la crudezza del file immagine, tratto dal film "Children of the dark" (2007).
Cercavo un volto di Gesù bambino da adorare in questo Natale. L'ho trovato.
Al posto dell'asino e del bue c'è un porco: vediamo di lavorare per rimettere a posto il presepe di questo mondo.
02 dicembre 2011



il limone spremuto 2
Anche stamattina l'ho trovato seduto in corridoio, con gli altri "rottamati": il capo chino, smagrito, e lo sguardo perso nel vuoto. I rantoli di una donna scandiscono i minuti, nel muto paesaggio di occhi spenti che fissano il nulla. Tra silenzi taglienti come rasoi e disperati soliloqui.
Al ricovero ha deciso di andarci lui; con le sue gambe, ormai lentamente trascinate, a fatica, sempre più deboli. Ha tolto il disturbo quando si è accorto che i suoi pomeriggi erano diventati troppo lunghi, senza paziente compagnia. Appena in tempo prima che ci si domandasse come risolvere "il problema". Dopo avere atteso - ahimè - invano che gli si chiedesse "se era felice", ora che non gli veniva più chiesta alcuna "santa obbedienza", ora che era considerato improduttivo.
Ho provato - mentendo innanzitutto a me stesso - a incoraggiarlo, a farlo sorridere come un tempo: Monsignore, la trovo meglio... Che stia ringiovanendo, che stia tornando ragazzo...?!
"Qui si muore", mi ha risposto più distintamente del solito, con quella voce pigolante che già da tempo ha preso il sopravvento, "qui si muore".

Beato von Galen: «Hai tu, o io, il diritto alla vita soltanto finché noi siamo produttivi, finché siamo ritenuti produttivi da altri? Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo improduttivo possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti. Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, che nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute. Guai ai nostri soldati, che tornano in patria gravemente mutilati, invalidi. Nessuno è più sicuro della propria vita» (Denuncia contro il regime nazista, Omelia presso la chiesa di San Lamberto, 3 agosto 1941).
04 ottobre 2011




acquasciutta
Ho la patente da sempre, ma ho cominciato a guidare da vecchio, a trentanni circa.
Quel giorno ero arrivato a Canicattì in pulman, poi avrei dovuto raggiungere Sommatino. Mi misi a fare l'autostop.
- Posso darti uno strappo fino a Delia... Che fai nella vita?
- Mi preparo a diventare prete.
- In cantiere abbiamo appena colato il cemento e sarebbe un guaio avere a che fare con un temporale. Chiederesti a Dio che il tempo non si metta male?
- Lo farò.
A Delia altro gentile passaggio.
- Che fai nella vita?
- Vivo e studio in seminario.
- Prega il buon Dio di mandare la pioggia! Vedi come sono aridi i campi?
- Lo farò.
Signore, che tutto sai e puoi, tu che sei giusto, fa come credi.

*Se fossi avvocato stamattina non sarei qui a faticare tanto, mi ha detto ieri l'altro il muratore.
** Se fossi dedito a un lavoro manuale non sarei così stressato, mi confidò l'avvocato qualche tempo fa.
01 ottobre 2011




al di là
Spesucce dell'ultima ora.
Il personale del supermercato ha già abbassato per metà la serranda. I corridoi tra le scansie si fanno deserti e i passi affrettati.
E' ora di chiudere, ora di andare.
Mi reco alla cassa con le poche cose che sono riuscito a sottrarre all'urgenza. Ma il lettore dei codici a barre non vuol saperne di lavorare oltre le 20.30: bisogna battere sulla tastiera i singoli importi. Pago. Scontrino. Saluto.
Torno indietro.
"Lei non è di qui, vero?", mi si dice, mentre gli altri mi guardano come un venusiano.
Avevo semplicemente restituito 3 euro, che non mi spettavano, dei 4 di resto.
14 agosto 2011




il limone spremuto
Conoscono in molti la storiellina di quella coppia "costretta" (per la cospicua pensioncina da incassare) ad ospitare in casa il vecchio padre, ormai "inutile" e portatore molesto di senilità. E di quella volta in cui si ruppe la ciotola dove gli si dava da mangiare, come ad un cane randagio. Fu il nipotino a ricuperarne i cocci, e richiesto dagli ottimi genitori - "per farci cosa?" - avrebbe risposto, tanto candidamente quanto minacciosamente: "per dare da mangiare a voi quando sarete vecchi come il nonno!!".
Mi capita sempre più spesso di ricordare questo raccontino tornando dal "ricovero dei vecchi" di Naro dove si è autoparcheggiato uno dei nostri preti più anziani, o dalla casa in cui altri sacerdoti vivono esiliati e inaccuditi.
E dire che non manchiamo mai, quando capita, di redarguire dal pulpito le famiglie che non hanno il dovuto rispetto e responsabile cura dei loro vecchi...
24 giugno 2011




niente petali per "nostro" Signore
Al passaggio del Sacramento, quello tre volte santo, fino a qualche anno fa, si moltiplicavano i gesti di adorazione o, quanto meno, di rispetto.
Ci si fermava, ci si zittiva, si chinava il capo, gli uomini smettevano il cappello, le donne ornavano balconi e finestre con i migliori drappi e coperte, si accendevano lumi, si lanciavano petali, qualcuno - ancora - si inginocchiava... in un clima corale di civile ossequio.
Chi scrive non è un nostalgico, né può esserlo; non è dell'idea che indubbiamente ieri fosse meglio di oggi, che nel passato ci fosse necessariamente più fede e che fosse tutto oro quanto luccicava... No, chi scrive non è così ingenuo (ahi lui, non più!), ma è solo un indomito realista. Su ciò che sta dietro i fatti, invero, si può discettare quanto e come meglio si crede, ed è quasi sempre opportuno impegnarsi nella disamina di ogni ipotesi. Ma i fatti, i fatti!, hanno l'incontrovertibilità dell'evidenza e delle pietre. E tutto questo dovrà pur significare qualcosa.
11 maggio 2011




ì TALìA
Ha 150anni, ma è solo una bambina.
Figlia di uno stupro o di una “strana coppia”?
La madre è credente: il cattolicesimo liberale di Rosmini e Gioberti; il padre massone: tale “risorgimento” di Mazzini e Cavour.
Eppoi l’utile Garibaldi. Quello che definì il Papa “un metro cubo di letame”.
A 150anni c’è chi fa il nesci o non comprende il peso di tali inestricate vicende; c’è poi chi, invece, “i talìa”. Che dal siciliano tradotto in italico idioma significa: le guarda, osserva le inestricate vicende.
Che sia questa la prima memorabile Memoria?
23 aprile 2011




cinque Messe e un Vespro
Sono circa una ventina i post da parte per il blog. Non vengono pubblicati con la cadenza temporale iniziale per varie ragioni, ma innanzitutto perché il blog si propone come strumento di quella riflessione e quell'approfondimento che in genere mancano nel botta-e-risposta a pelle, tipico di questo canale.
Capita così che, dopo un anno, mi ritrovi sotto gli occhi un post non pubblicato col titolo di cui sopra. Qualcosa è cambiato, per cui bisognerebbe titolare: Sei Messe e un Vespro per san Gerlando. Magari precisando le novità previste per questo 2011: un "convegno" e una "mostra".
E' forte la tentazione di mettere l'evento (dovrebbe essere ritenuto tale) in sinossi con i commenti che hanno preceduto, accompagnato e seguito le manifestazioni del "Mandorlo in fiore", chessò, ad esempio sulle pagine del settimanale cattolico della diocesi... Mi sottraggo ben volentieri ad un tale ipotetico esame e - di fronte alla sola comunicazione di quello che abbiamo chiamato "evento", pari poco sopra allo zero - osservo: troppo facile ridurre la "mancata" devozione della gente nei confronti del Patrono al legame che non c'è. Infatti, "come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?" (Rm 10,14).

ante scriptum
Qui a San Gerlando non ci "crede" nessuno. O - giacchè non sono onniveggente - quasi. Qui, dove riempire le chiese di domenica e credere in Dio non fanno necessariamente tutt'uno. Qui, dove se non credi "assancalò", allora sì, fai peccato.
Uso "credere" alla maniera della Lettera di Giacomo: credere-fare, credere-sperare, credere-amare, credere-vivere. E' chiaro, quindi, che non giudico le coscienze (non ardisco farlo neppure con la mia!), ma i fatti. Anche quando questi levassero la voce contro di me.
"Non imbalsamate Padre Spoto" scriveva don Cùfaro. Allora, niente formalina per San Gerlando?!
Tuttaltro: litri, damigiane, vagoni di principio attivo (cancerogenosissimo) di formalina. Perché quello che conta è la facciata, il prospetto più esposto (per il mio ho dovuto pagare quasi 10mila euri). Così l'Urna dei resti del Corpo benedetto, dopo la sacrilega razzia di ben oltre vent'anni fa, è ancora rattoppata di velluto e carta stagnola, mentre alle alte dimore, di giorno in giorno, vengono destinate sempre maggiori "risorse" (i soldi dei poveri!), in dolce attesa... del giorno della strage!
22 febbraio 2011




se l'utopia è profezia
Mentre da qualche parte uno squallido prete abusa di qualche innocente, da qualche altra è ancora un prete a spendere mente e cuore, fantasia e ingegno, mani e gambe, tutta la sua vita e le sue forze, per un numero sconfinato di piccoli samaritani, sul ciglio del mondo, sui marciapiedi della "civiltà".
Di preti così ce ne sono davvero tanti - bisogna dirlo! -, di posti così, davvero, nient'affatto pochi.
Troina non sarebbe che un grumo di nere pietre dell'entroterra siciliano se padre Ferlauto non l'avesse eletta a centro di irradiazione della sua utopia, un'Oasi "dove ognuno è qualcuno", una città aperta, senza confini e paure.
Padre Orazio Luigi è un uomo, che ha voluto e saputo coniugare l'infinitamente grande dei suoi sogni e delle sue attese con l'infinitamente piccolo dei dolori quotidiani dell'umanità che bussa alle porte della sua profetica Cittadella.
17 novembre 2010




i Gollum
"Sauron, il nemico dei popoli liberi della Terra di Mezzo, venne sconfitto.
L'anello passò a Isildur che ebbe quest'unica possibilità di distruggere il male per sempre, ma il cuore degli uomini si corrompe facilmente e l'Anello del potere ha una volontà sua.
Esso condusse Isildur alla morte".
(La Compagnia dell'Anello, regia di P. Jackson - 2001).
...
"Il potere corrompe chi non ce l'ha"? Non mi sembra. E parto da constatazioni fenomenologiche. Nulla più.
Quanto invece afferma Tolkien si offre con evidenza assoluta: "l'Anello del potere ha una volontà sua".
Ho conosciuto non pochi, tutti casa e parrocchia, che assicuravano che una volta sulla "poltrona", loro, sarebbero stati diversi. Ma l'ingranaggio è tale da non permettere "l'ingresso agli estranei".
Mi ricordo di una cupa fiaba dove si racconta di un tizio che desiderava far parte della banda. Gli viene richiesto di provare quanto fosse affidabile, di strappare il cuore a sua madre. Cioè di rinunciare al suo.
Sì, perché per fare certe cose bisogna non avere un cuore, come per farne altre è necessario non avere cervello, o magari, né l'uno né l'altro.
E quando il potere è "nelle mani" di un cristiano, di un prete, magari coronato? Distingueremo, acrobaticamente, tra potere ed autorità??
L'Anello del potere ha una volontà sua...!!
18 ottobre 2010



l'applauso alla morta
Si applaude solo per manifestare consenso?
In Mesopotamia, un tempo, sembra, si applaudisse durante i riti sacrificali per coprire le grida delle vittime.
In Star Wars - La vendetta dei Sith, Padme afferma "È così che muore la libertà, sotto scroscianti applausi".
Dalle mie parti, un applausetto è utile pure per allontanare un cane o un gatto di troppo.
...
A quale orizzonte attinge l'applauso che molesta le mie orecchie?
Ormai sembra d'obbligo applaudire ai funerali.
Perché?
Epicuro sosteneva che quando c'è la morte l'uomo non è più.
Allora viene onorato chi non c'è? Oppure si omaggia la potenza della grande Mietitrice?
Si tenta di coprire il grido del silenzio? Si dichiara la fine del tempo e della libertà? Ci si prova a scacciare un pensiero di troppo?
C'è una relazione tra morte e applauso anche quando questo gracida nel Tempio o nell'Assemblea? E chi è il morto? Il nominato di turno, l'oratore, chi tenta di schiacciare l'aria tra le mani o la libertà?
Oppure, più semplicemente, l'applauso riproduce il suono del badile in mano ai "morti che seppelliscono i loro morti"...
12 settembre 2010




gli uomini di domani
I campi estivi per bambini spopolano, quanto e più di ieri.
Qui lo sconcerto generato dai preti pedofili sembra che non sia stato fatto ricadere sulla testa dei loro "fratelli".
O, più banalmente, fa comodo ai genitori appoggiarsi a iniziative del genere: assicurano non poche ore di babysitteraggio, praticamente a gratis.
Basta chiedere di qua e di là ed ecco pronto il calendario: per una settimana presso tale parrocchia, poi per quindici giorni in quell'altra, dieci dalle suore, e così via, fino - magari - a coprire un paio di mesi. Così, transitando da una parrocchia all'altra, mentre i piccoli si divertono, ai genitori è garantita maggiore libertà e una vasta offerta "formativa".
Già, formativa.
Diamo un'occhiata ai temi dei grest?
Vado a memoria o scorro gli ultimi due numeri dell'unico settimanale a cui sono abbonato.
Su 14 slogan-titolo solo 2 si riferiscono esplicitamente alla Bibbia (Sotto sopra - Così in cielo così in terra, Ama il prossimo tuo come te stesso) ed 1 ai santi (San Francesco d'Assisi).
Gli altri? Il Re leone, Micky-Goal, Colora la vita con un sogno, Le 4 lune e la sinfonia della luce, Le cronache di Narnia, Peter Pan e l'isola che non c'è, Alla ricerca degli altri, La gang del bosco, Un grillo per la testa, Nasi in su, Volare si può.
Intendiamoci: ritengo che tutti i percorsi prevedano contenuti edificanti (+ o -) e che il tema non dica tutto del suo sviluppo.
Ma le storie e i personaggi della Parola di Dio? Abramo, Giuseppe, Mosè, gli Apostoli, Gesù ...? Sono temi da campeggi di bambini protestanti? O roba di altri tempi?
Quello che ha - diciamo così e impropriamente - "funzionato" per circa duemila anni ora non funziona più? O siamo noi che temiamo che non funzioni? O ci riteniamo più bravi di quelli che prima di noi hanno preferito viaggiare su Strade "altre"? O, infine, che le nostre parole siano più suadenti della Parola divina?
21 luglio 2010




crisi
Quanto piglia il nostro parlamentare ogni mese?
15.527,95 euro netti netti (di cui 5486,58 per indennità; 4003,11 di diaria; 4190 "per rapporti con elettori"; 1331,70 come rimborso delle spese viaggio; 516,56 per telefono e viaggi all'estero).
Pedaggi sulle autostrade, viaggi su treni, aerei e navi in Italia: gratis.
E se poi il parlamentare ha altri "incarichi"?
Meglio procurarsi una calcolatrice.
14 giugno 2010




aBusi
Aldo Busi è il vincitore MORALE dell'Isola dei famosi 2010.
Decretato qualche ora fa dal gran giurì: Vladimir Luxuria, Alessandro Cecchi Paone, Cristiano Malgioglio e Antonella Elia.
Prima di riportare - per gli scordarelli - un articolo del 1996*, tre veloci osservazioni:
1. se l'abominio è compiuto da preti è il caso di profittarne per "sputazzare" [A. Socci] sulla Chiesa cattolica; se lo teorizza Busi premiamolo e riconosciamogli titolo "morale".
2. sono io che non so più che significa "morale" o questi ineffabili giurati?!
3. la Ventura (e altri 46 prevotanti) approva. Non sarebbe il caso che quelli che vogliono essere cattolici - non quelli che ritengono di esserlo - riflettano un tantino sulla faccenda?!
13 maggio 2010
* Il testo dell'articolo, pubblicato sul mensile di "cultura" gay Babilonia, poi rinvenibile integralmente sulla pagina http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=50345&idsezione=4  è sparito.
Il link rimanda ai più ampi stralci disponibili sul web.



foyer
Qualche mese fa pensai ad un post, che in certo modo facesse il punto su un amaro versante di una mia ormai ultradecennale esperienza, da intitolare "matrimoni, che teatro!" (finti offertori-sfilata, spose e invitate sotto limite della civile decenza, fotografi e videoperatori incompetenti, distratti cantanti da balera, ...).
Alcuni giorni dopo, torno ad assistere, via tv, a certi funerali e penso ad un post da intitolare "funerali, che teatro!" (schermo su cui scorrono le immagini del defunto, foto ed effetti personali sulla bara, necrologi sentimental-new age dal luogo della proclamazione della Parola, applausi, ...).
Poi penso a battesimi, prime comunioni, cresime,...!!??
Potrei scriverne chissà quanto (se ne avessi tempo, e voglia).
Il fai-da-te è l'imperativo categorico di quelli che ritengono che la Liturgia sia un contenitore da riempire, piuttosto che un Calice colmo di grazia e di ebrezza.
Che si tratti dell'impero del vuoto lo dimostra il fatto che il cristianesimo esce da tali appuntamenti ulteriormente svilito e infiacchito.
E volete che chi cristiano non è, in una di quelle "cerimonie", si converta?
23 aprile 2010




campari
Non capita infrequentemente che mi si chieda: ma di che vive questa gente? Sono i "forestieri" in visita alla città a interrogarsi così "oltre", osservando quanti - davvero tanti - affollano piazze e vie, soprattutto del centro.
Saranno tutti dei turisti?
I dati ufficiali dicono che il turismo transita per la valle, e solo in pochi ardiscono spingersi su via Atenea o fin sul colle.
Saranno tutti disoccupati?
Forse. Ma vestono griffati e guidano auto nient'affatto male. Ma in ogni caso: questi a chi devono la paghetta?
Chi è stato al nord avrà avuto modo di notare come durante il giorno in giro siano in pochi, come i più stiano a lavoro, mentre molti altri a casa.
Il fine settimana, lo sappiamo, è un'altra storia, tutto sommato abbastanza simile per le due italie. Infatti ambedue riempiono strade e centri commerciali.
Ma mentre quelli di su vanno a spendere i soldini guadagnati stando "dentro", quelli di giù - se comprano - con quali soldini lo fanno?
Ma di che vive allora la gente da queste parti??
22 marzo 2010



se duttilità fa rima con disonestà
"Calati juncu ca passa la china": piegati giunco quando il fiume è in piena!
Non sono pochi i saggi che da queste parti consigliano di avere una spina dorsale flessibile - particolarmente idonea a idee genuflesse - o ancora meglio se decalcificata o assente.
Chi alzasse testa, sostenedo - oh, temerario! - di appartenere agli erectus, e desse voce per giusto tributo a Giustizia, non si meravigli d'essere ritenuto da tener d'occhio, destabilizzante, e persino inaffidabile. L'immobile pensiero dà sicurezza ai ciechi custodi del nulla, il viscido ossequio al cavalcante di turno assicura l'immutabile variazione sul tema. E se non fossero bastati anni di mala educazione (o educazione alla mala) a farti capire come va il mondo, allora in questo mondo non ci devi stare!?
12 marzo 2010




il tempo di questi tempi
Poste Italiane Agrigento Centro.
Davanti all'edificio ci sono 3-4 posti auto riservati all'utenza: disco orario, 30 minuti max. Ma non serve: sono costantemente occupati senza alcun limite di permanenza. I vigili? Guardano la mia auto che ho lasciato come potevo e con i lampeggianti accesi (una sorta di richiamo per poliziotti urbani multaioli).
Entro. Gli sportelli sono 20. Gli impiegati 4, anzi 2: uno bada esclusivamente alle raccomandate e l'altro sta alla cassa del negozietto.
La macchinetta distribuisci-biglietti-turno non funziona. Dicono da mesi.
Gli utenti sono in tanti, in piedi, in fila. "Chi è l'ultimo?" grida immancabilmente, a scanzo di equivoci, l'appena arrivato dopo di me. Sì, perché l'ultimo in fila potrebbe non essere l'ultimo.
Tempo medio di servizio per ogni utente: dodici minuti. Uno dei due impiegati penalizza la media: si alza più volte, parla del più e del meno con questa e quello, al cellulare detta la spesa alla figlia, digita sulla tastiera con un solo dito ad intervalli di 2-3 secondi.
Chi deve pagare dei bollettini - operazione che richiederebbe solo qualche minuto e anche degli spiccioli, perché il "resto" non ce l'hanno - deve comunque aspettare chi deve aprire un conto corrente e ci metterà circa mezz'ora ad essere servito, con tutta la cura del caso.
S'ammazza il tempo lamentandosi del governo, del freddo e della pioggia sabbiosa, e del disservizio postale. C'è chi se la prende con l'impiegato che si protesta vittima del sistema o che si inalbera, e chi invece con chi gli sarebbe passato avanti.
Un ex postino, ora comune cittadino, dice ad alta voce ad un collega in transito: mettiti ad uno sportello, daì, così ce ne andiamo...! Risposta: e il lavoro interno che ho da fare di là chi lo fa?
Già, è da un'ora che sono in fila e il lavoro che ho di là chi lo fa??
26 febbraio 2010




muri appesi al chiodo
Non ti sei perso niente se non l'hai ascoltata.
La cantante poi - quella di un amore paragonato alla camera a gas - non ha mai suscitato in me il benchè minimo interesse.
Però.
Però, l'altro giorno, quando ho letto di quei "muri appesi ai crocifissi" ho ripensato alla regalità di Dio che si impone comunque - soavemente e potentemente - anche su bocche immonde, oltre che - opportunamente - su quella dei bimbi e dei lattanti.
Così come accade nei racconti della beata Passione di Giovanni.
Ho pensato che è proprio questa una insondabile - perché senza fondo, il nostro chiaramente - verità: sono i muri appesi alla Croce dell'Uomo-Dio e non il contrario.
Tutto si regge grazie a Lui: mura e baluardo, certezza e forza della negazione, materia e anime, presente e avvenire.
E noi che abbiamo pensato che staccandoLo da una parete saremmo stati più liberi?!
Liberi di crollare, disancorati dalla fonte della stabilità; liberi di farci a pezzi, senza che uno dei Suoi chiodi ci fosse partecipato; liberi di cadere nel vuoto, se libertà fosse...
10 febbraio 2010




lorde lacrime
Piangevano tutti in quella "casa" dove regna incontrastato il vuoto con la sua degna sposa, la volgarità più bieca.
Volgarità figlia di quella di coloro che danno share a spettacoli di tal genere.
Piangevano tutti. Anche il "candido" blasfemo, a cui le volpi mostrano l'rvm della delusa madre.
Piange e chiede scusa alla mamma.
Ma chi piange il Buono offeso? Chi chiede perdono all'Amore Crocifisso? Chi espia?
Mi dicono che questo nostro paese detenga il record della decima edizione di questo circo d'immoralità (intellettuale prima che etica).
Gli altri paesi non hanno retto a lungo tanta assenza di ossigeno e tale concentrazione di fetore.
Italia cattolica?
26 gennaio 2010




sopra il ponte dei morti
Qualche tempo fa, qualcuno sostenne di avere individuato nella Valle dei Templi dorici i resti del basamento e delle colonne del «tempio dimenticato di "Pudicizia e Modestia" - divinità minore che alcuni chiamano anche Dria, osannata per gli integerrimi costumi, al cui culto erano ammesse solo le donne - e di cui si erano perse le tracce nel corso dei secoli».
Altri replicarono che quanto annotato da sir Richard Colt Hoare - archeologo inglese venuto ad Agrigento nel 1790 - nel suo "A Classical Tour through Italy and Sicily" («nella zona che sta sopra il ponte, prima descritto, quello cosiddetto dei morti, che creava la comunicazione tra Agrigentum ed Agrigentum in Camico, c'era il Tempio della Pudicizia, o della Modestia. Ma nessuna di queste tracce della struttura rimangono, eccetto delle parti dei gradini verso sud, ed una porzione del basamento») sarebbe da riferirsi invece e opportunamente al tempio di Giunone.
Ora ho da proporre una tesi, la mia: che del "culto" a Pudicizia qui non rimane nulla e, se ci sono, dei resti di Modestia non si sa proprio dove siano finiti.
23 gennaio 2010



l'ottavo vizio
Non capita tutti i giorni di assistere ai propri funerali.
I miei sono stati così come temevo che fossero: algidi.
Sì, c'era un po' di freddo fuori, ma il gelo era dentro.
Prevaleva il senso di vuoto.
Il tratto più spiacevole è stato quello attinente la liturgia: formale, sincopata, triste.
Le esequie non sono certo una festa, ma che siano tristi non attiene alla verità del cristianesimo. Tutt'altro.
Una vita per il Vangelo congedata come si fa con un ospite troppo a lungo per casa.
L'unico sprazzo di cielo: uno sprazzo di cielo, all'uscita dalla chiesa.
E' dovuto intervenire lo stesso buon Dio a sorridere al suo servo: piccolo, povero, ma pur sempre Suo.
20 dicembre 2009




il cadavere e l'avvoltoio
Intanto ti creo il conflitto.
Poi vieni alla mia trasmissione che te lo risolvo.
E' questa la linea editoriale dei pupari di certa tv.
Per esempio: per anni trasmissioni - come il Costanzo Show - si sono date un bel da fare per abbattere il "pregiudizio cattolico".
Famiglia? No, famigliastra;
etica comune? Macchè, etica fai da te;
senso della misura e del pudore? Roba da matusa... Trasgredire bisogna!
E ha continuato la s'ignora De Filippi con i suoi Uomini e donne, Amici, e amici degli amici.
Ne è seguito - come ampiamente previsto - lo sfascio.
Tutta colpa loro? No, certo. "Bontà loro", senza dubbio.
Ma se a tarda sera, al mattino, nel pomeriggio sfascio - Novella Penelope - il sabato, in prima serata, cucio: C'è posta per te. Per la premiata ammiraglia niente neologismi come quelli coniati per l'invidiatissima Raffa. Quelle della s'ignora Costanzo non sono certo "carrambate". Nevvero?
Fin qui rimesto nell'arcinoto "Meraviglioso mondo di Mediaset".
Ora però (si fa per scrivere) ci si mette pure mamma (di chi?) Rai.
"Lo show dei sentimenti condotto da Caterina Balivo" si attesta sempre più sul versante vuoto-retorico. Leggo sul sito del format:"Per Capirti" è la nuova rubrica di quest'anno: genitori e figli si misurano su piccoli e grandi conflitti generazionali in un momento di riflessione e di confronto per tutti, per capirsi, appunto, ed essere pronti ad attraversare insieme "la linea del cuore".
E poi dicono che la tv pubblica ha rinunciato ad EDUcare...
Guardo i miei dieci minuti di distratto post-notiziario di mezza giornata ed ecco il serpentone! Non è quello Mediaset, ma sempre di rettile si tratta. Vi si legge più o meno quanto: ti piacerebbe trascorrere il Natale con tuoi genitori (separati) finalmente insieme? Scrivi a Festa italiana...
Che volete che aggiunga: prima sfasciare e poi - per tirarci su la trasmissione - mettere in scena la farsetta della pelosissima stomachevole solidarietà a favore del bambino fatto prima adeguatamente a pezzi.
29 novembre 2009




uno di noi
Insegnavo all'Empedocle, il Classico.
Quella mattina i ragazzi mi vennero incontro assicurandomi che ci avrebbero pensato loro a porre rimedio alla cosa.
Quale cosa?, domandai.
Rimetteremo noi il crocifisso, risposero.
Le lezioni, prima che con l'appello dei proff., cominciava col muto appello delle cose.
Cattedra. C'è.
Banchi. Ci sono.
Lavagna. C'è.
Crocifisso... Crocifisso! Assente.
Qualcuno l'aveva portato via (rubato, nascosto, buttato via, ...?).
Non so per quali ragioni ciò fosse accaduto, ma ora non si poteva rimpiazzarlo e basta, bisognava avere delle ragioni per farlo.
Ne discutemmo a lungo, e i ragazzi decisero che il crocifisso non poteva mancare all'appello del mattino, che in classe ci doveva stare. E non come semplice elemento di arredo.
Sono sempre stato dell'idea che noi cristiani ci siamo abituati, e malamente intendo, alla figura della croce e del crocifisso. Abbiamo perso il senso di un sano turbamento, il senso della meraviglia di fronte a tanto eccesso di sim-patia per una umanita distratta e ingrata, il senso delle lacrime, di gioia, ma anche "di compunzione", come si diceva un tempo...
I fatti di questi giorni potrebbero essere motivo di una riflessione positiva - anche se causata dall'iniqua sentenza della corte di Stasburgo - nella direzione della opportunità di un ritrovato stupore; potrebbero essere l'occasione di una rinnovata affermazione del valore del crocifisso "che sta fuori", sulla parete, come rappresentazione del crocifisso che sta, o vorremmo che stesse, "dentro": legame, gratitudine, partecipazione alla sua Passione d'amore.
Potrebbero esserlo.
Se non fosse che abbiamo ragione di pensare che la faccenda inerisca più all'anticattolicesimo che alla (malintesa) laicità.
E poi, non è colpa nostra se non è chiaro che Lui - il "Crocifisso" declinato anche nella forma e nella materia di "crocifisso" - è uno di noi? Che Lui ha diritto di stare in classe, e altrove, perchè è uno di noi? Che Lui, l'Uomo, ha i diritti dell'uomo?
Chi difenderà i diritti di Colui che ci difende, di Colui che "è nostro avvocato e intercede per noi presso il Padre"?
10 novembre 2009




Sciaqua
Pensavo si trattase di un fenomeno "solo-sotto-la-mia-finestra".
Invece anche per le strade del centro della da me tanto elogiata Sciacca squadre di teppistelli di vario taglio anagrafico, ed immancabili sciacquette (si legge come è scritto: non è un francesismo e non ha a che fare solo con la città di Accursio Miraglia) al seguito.
Mezzanotteemezzo, rincaso: devo stendere la biancheria.
Urla per le scale del condominio.
Teppistelli empedoclini (quelli della città del gassi e rigassi) hanno fatto del portoncino di casa di una coppia di anziani il tiro a segno della loro geniale noia.
Strepitano i vecchi malcapitati, fino a restarci quasi .
Mi ricordo all'improvviso di tutte le angherie che gli ultra settantenni - gratuitamente, ma tutte le angherie sono gratuite - avevano fatto subire ai pacifici inquilini del piano sottostante...
Direte: giustizia è fatta...!
No, amici: abisso chiama abisso, cattiveria genera cattiveria. Tutto qui.
2 novembre 2009




nero
Stamattina per la santa Messa al cimitero pianeta di colore nero.
Pianeta: di casule di questo colore sembra che non ce ne siano.
Ma il nero?
E' il colore del lutto della mia gente, il colore del loro cuore dolorante: nivuru.
E' il colore dell'Incarnazione - ininterrotta - dell'amore che si fa dolente, nella mia terra di Sicilia.
E' un omaggio a mia madre: siciliana in nero, per oltre quarant'anni.
Belli quei discorsi sul Risorto che non ammetterebbero il nero. E anche un po' fuori dalle coordinate (fosse pure semplicemente socio-antropologiche) della mia meridionale umanità.
Ma il mio Dio - lo so - oggi è vestito come il cuore della mia gente, quella "dolorante amore" (B. Marullo) per le vie dei cimiteri.
20 novembre 2009




comari
Un tempo il lunedì era il giorno del "film".
Dovrei scegliere tra il sempre più volgare Le Iene e il rosso Ballarò.
Desisto. Vado a trovare un amico.
Torno. C'è Porta a Porta.
Si parla di Islam e ora di religione in Italia.
Che classe quella degli ospiti (e conduttore)!
Fremo.
Melandri: impreparata.
Urso: impreparato.
Fisichella: impreparato.
Izzeddin: impreparato.
Cota: impreparato.
Vespa: impreparato.
Allam: buono, con riserva (un pò violento nel redarguire i violenti dell'islam).
Mi convinco che la madre di tanti guai è senza dubbio l'ignoranza.
Che gradisce andare a passeggio con la comare arroganza.
20 ottobre 2009




rumors
Applausi ai funerali.
Fragorosi.
Per tentare di sopraffare col frastuono il silenzio?
Il silenzio che fa pensare.
Pensare civile.
Pensare alla morte.
Ch'è la strada maestra per vivere bene.
10 ottobre 2009




olli olli… vud
Da mesi si lavora sodo nell'intangibile Valle per creare il sottopassaggio delle meraviglie. E noi siamo felici dei disagi che la viabilità soffre - e noi con essa - perchè sappiamo che se a un contadino nel Parco è negata la possibilità di dissodare l'orto con altro che non sia una zappa e ad una passererella si preferisce uno scavo in zona AAA, una ragione inopinabile ci sarà.
Ci meraviglia però (si fa per dire) che scelte altrettanto coraggiose non siano state fatte per creare le strutture ricettive di Cugno Vela. Anche lì ci si è limitati ad "una mera ripetizione" (come direbbe il cieco bibliotecario de "Il nome della rosa") di miopi soluzioni.
Dopo il tempio della Concordia e la chiesa di san Francesco di Paola, opportunamente grattati (e chi grattò vinse), ora anche gli edifici di Cugno Vela si propongono come scenografia della fiction Agrigento.
Sul settimanale "L'Amico del Popolo" Cilona commenta la supercinestate agrigentina: da fare impallidire Cannes e Venezia.
Che sia questa - con il nobile rigassificatore - la nostra vera "vocazione"?!
3 ottobre 2009




la mia africa
Torno al chiodo sul volo Forlì-Catania.
All'andata mi hanno pure sfasciato la mia Turister, primo bagaglio stivato nella mia vita.
10 anni ma come nuova. Fino al quel momento.
Nella busta della poltrona l'ultimo numero del bimestrale della compagnia.
Belle immagini sulle Eolie e un solo articoletto che mi interessa.
Titolo: che ci fa il mio hard disk in Africa?
Scopro che l'Africa è la pattumiera anche del digitale "occidentale". Fin qui nulla di che.
La vera notizia: sempre più fiorente il mercato fondato sull'uso illegale dei dati tutt'altro che residuali presenti sugli hd (informazioni su conti bancari, operazioni finanziarie, passw di ogni genere, informazioni riservate, ...).
Mi spiego: tu consegni il tuo vecchio pc, loro lo danno per la rottamazione, altri lo spediscono in Africa, quelli lo comprano a 1 euro e, sulla tua pelle (uso disonesto dei dati, ricatti, ...), ci guadagnano xxxx... volte tanto.
Meglio incenerire il proprio vecchio pc?!
9 settembre 2009




emporio criminale
Quanti giovani alla Bibirria!?
Quanti su via Duomo, su piazza don Minzoni, ...!?
"Perché ve ne state tutto il giorno oziosi?".
E non c'è nessuno che si commuova per loro, che vagano come "pecore senza pastore"??
Mentre il nemico non cessa di andare in giro "cercando chi divorare".
23 luglio 2009




madre dolcissima carezzami la testa, vado nel vento
A palazzo vescovile si sta pianificando.
Inivetabilmente quelle scelte avranno una certa ricaduta: Dio dirige la storia (non si muove foglia che Dio non voglia), ma la nostra azione non è indifferente al piano di salvezza. Anzi.
Cosa fa di un incontro di programmazione pastorale altro che una partita a scacchi?
Lo Spirito Santo.
Implorato, supplicato, creduto. In ginocchio. Anche nel cuore della notte (sulle orme del Maestro).
23 luglio 2009




via D’uomo
La soprintendenza ha (da almeno vent'anni) grandi progetti (che "richiedono" fiumi di denaro) su via Duomo.
Ma questi progetti non prevedono la cosidetta via di fuga.
Fuga: perché le persone non facciano la fine del sorcio;
fuga: perché il quartiere possa avere giovamento - economico, innanzitutto - dal tanto atteso restauro del centro storico, e quindi si sottragga alle paludi della paralisi di chi ha tutto e non sa che farci.
Quelli che sono stati costituiti in autorità torneranno a far sentire forte la loro voce piuttosto che timebondi squittii?
22 luglio 2009




La notte fatta per dormire
C'è stato un tempo in cui la vita degli uomini era scandita dai ritmi della luce e del tempo.
Ora sembra che non sia più così. Soprattutto per quelli che al mattino non sono tenuti ad alzarsi ad una certa ora.
Ma è solo questione di poterlo fare? O notte e giorno definiscono meglio - diciamo così - i contorni e i colori dell'anima?
Mi chiedo: questi ragazzetti (dai 6 ai 15 anni, in media) che stanno sotto la mia finestra, si espongono semplicemente a fare rientro tardi a casa, oppure anche alla "notte", all'"oscurità", alla "tenebra"?
Sì, cercano la frescura... Ma non andranno al fresco?
22 luglio 2009




acqua lorda
Nell'antica Roma erano celebri non poche fonti, e acquedotti: dalla Sacra alla Claudia, dall'Appia alla Iulia, dalla Vergine alla Felice. Tra esse una suscita qualche ilarità: l'acqua Marcia. Che prende nome dal pretore Quinto Marcio Re.
Ma, notoriamente, ad Agrigento, emuli del meglio, non ci facciamo mancare nulla.
Il mattino di Domenica 12 luglio, come ogni tanto mi capita di fare, mi lavo la faccia, e mi becco una congiuntivite con tutti i crismi.
Come?
L'ottimo oculista ritiene che sia appunto merito dell'acqua. Lorda, per l'appunto.
20 luglio 2009




contusioni e distorsioni
«Harry Potter: ... si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell'anima, prima che questa possa crescere propriamente».
Così il 7 marzo 2003 (!!) il fu Card. J. Ratzinger (o chi per lui).
Ed io intitolo il grest parrocchiale "Harry Potter. Fede: la magia di un dono".
20 luglio 2009




festestive
Qualche mezz'ora fa: rumori di fuochi d'artificio.
Qualche minuto fa: un servizio tv su un paio di feste religiose in provincia durante il periodo estivo.
L'immagine della Madonna, in tutt'e due i casi, trasportata da camioncini.
La gente con lo sguardo nel vuoto o in cerca di chissà che.
Nessuno ha in mano una corona del santo Rosario.
E pensare che queste manifestazioni nascono come testimonianza pubblica di fede...
20 luglio 2009




Via Pipì Randello
Via Pipì Randello.
Sì, sì, avete capito bene.
Non sono mica balbuziente (ancora...).
Nè Pipì sta per Pipino, come Randello non è l'errata trascrizione di Rampello.
Allora, perché "via Pipì Randello"??
Semplice.
La stradina che costeggia il complesso monumentale chiaramontano e dell'Immacolata - e che alcuni denominano la via del "commercio", sotto il "salotto cittadino" dell'Atenea, - non da poco è stata eletta da beoni di ogni risma, ceto e nazionalità a degna sede per il rilascio di liquami fisiologici e di violenti scambi di idee (non molte già prima, meno dopo essersi scolati litri di etilico).
Che bel tour per i touristi che cercano la strada che, memore e grata, Agrigento dedicò al drammaturgo Luigi.
7 luglio 2009




via! sant'Alfonso
E' una stradina quella dedicata a sant'Alfonso, compatrono di questa terra.
Tanto venerato come il patrono san Gerlando: niente, o nei dintorni di niente.
Quella targa era forse l'ultimo atto di venerazione "civile", pubblica, per un uomo che ha contribuito non poco a fare la buona coscienza (quella che fu) degli italiani, soprattutto del sud.
Di chiese dedicate al De Liguori - nonostante la formidabile predicazione dei "patruzzi" - mi sembra che in provincia non ve ne siano e neppure altre strade.
Al vescovo conte Lucchesi Palli - che acciottolò a sue spese, attingendo a piene mani dal personale patrimonio, tante strade di Agrigento, e percorse, per amor di Dio e degli uomini, tutte le altre dell'allora sterminata diocesi bimare - non è andata meglio: una viuzza dispersa sotto la gloriosa via del glorioso Garibaldi.
28 giugno 2009




via Sant'alfonso
Non ne ho letto da nessuna parte.
Strano. Il redentorista Russo sembra così attento sul settimanale diocesano.
Hanno imbrattato la targa con l'indicazione viaria "Sant'Alfonso". In bella vista, proprio a cinque metri dalla chiesa.
Lo hanno fatto con lo spray. Mesi fa.
Nessuno ne ha scritto. Nessuno se ne lamenta. Le forze dell'ordine non indagano. La Soprintendenza non interviene.
C'è da preoccuparsi. Una città alla mercè.
Dei graffitari? No. Dell'incoscienza.
25 giugno 2009




tre a zero
Il combattivo Brasile vince su una stanca Italia.
Le cronache sono piene di gossip sui soldi e gli amori dei calcatori italiani: super pagati, super perdenti.
C'è una relazione tra denaro e mollezza?
Solo qualche mese fa un noto calciatore aveva lasciato l'Italia per non perdere gli affetti più importanti. E l'anima.
23 giugno 2009




regine di regime
Sto lavorando troppo di fantasia o c'è una relazione tra le accuse di pedofilia a P. Renato Kizito Sesana - missionario in Kenia e già direttore della rivista missionaria Nigrizia - e la campagna contro le "Banche armate" promossa da Mosaico di pace/Nigrizia/Missione oggi?
E' solo una questione locale o si vuol fare paura a qualcuno?
Tanti link "scottanti" sulla coraggiosa Nigrizia risultano disabilitati.
E poi, ormai, si sa, ci vuol poco a far fuori un prete... con infami accuse.
(Adista Notizie 46, 2009).
Il Banco di Sicilia fa parte di UniCredit, o no?
21 giugno 2009




gratta e vinci
Fuori un'altra: anche la chiesa di san Francesco di Paola di Agrigento ha seguito l'amara sorte della Cattedrale (e del tempio della Concordia?): scuoiata.
Nessuno ne scrive, nei palazzi - anche in quelli sacri - si dorme o ci si volta dalla parte del muro. E fosse per piangere!
Si teme forse che contrariare gli autori di questi scempi non è "opportuno", magari in cambio e in attesa di qualche piatto - abberciato - di auguste lenticche?
Queste vicende sanno di sineddoche: per strappare l'anima alla gente di queste Contrade bisogna prima togliere la pelle. Così che si dissangui, sfinisca sotto le diaboliche carezze degli aggiogati al carro del nulla; così che un timido raggio di sole la ustioni e i pollini la infettino; così che l'acida pioggia della paura la soverchi e il fato la sfibri.
Bisogna che il bello sia sottratto al compimento e tutto divorato dall'anticristico deforme.
7 giugno 2009




braccio di ferro
Un libro antico - magari importante - a un buon prezzo?
Proverò alle bancarelle vicino alla stazione Termini.
Quanta gente... Beh - mi dico - il fascino del libro...!!
Macchè!
Tutti - o quasi - intenti a cercare il dvd porno più ammiccante, tra quelli più a buon mercato. Mercato.
Me ne vado.
Alla libreria della stazione. Sezione "filosofia".
I banchi espositori sono aumentati.
Torno a sperare.
23 aprile 2009




la traviata
Oggi la RAI, in ossequio al lutto nazionale per i morti dell'Abruzzo, non manda la pubblicità.
Striscia la notizia, mette in onda solo servizi informativi...
Aspettavano questi morti per "ossequiare il Venerdì santo", quando un Dio - il solo - è morto per gli uomini e il loro mondo??
Non c'è nessuno che voglia vestire il lutto per quell'innocentissimo "bambino"?
Almeno, qui ad Agrigento, molti anni fa, la porno-cine-sala il Venerdì Santo chiudeva i battenti!
ItaliaUno dà invece l'anticristiano e anticattolico Le Crociate.
10 aprile 2009




la notte e san Bartolomeo
"Nessuno si offenda ma rivederla adesso, restaurata che più restaurata non si può, è stata una delusione. Non ho provato alcuna emozione: la sabbiatura con cui è stato trattato il sito, ha tolto spessore al tempo, all'archeologia, al fascino. E' un restauro post moderno, le colonne sembrano nuove, come i templi realizzati a Cinecittà o a Hollywood" (Xante Battaglia, Accademia di Brera).
Non so come stiano effettivamente le cose ai templi: il biglietto d'ingresso - per dare un'occhiata - è troppo esoso.
So invece quanto è accaduto alla facciata della Cattedrale, nella stessa città di Agrigento.
Ci aveva messo secoli per crearsi una pelle adeguata alle sfide del tempo e dei tempi. Ma sono bastate poche ore perchè fosse scuoiata e resa la controfigura di se stessa, una scenografia da TotòKamen o da Ursus contro tutti.
Le reazioni? Nessuna.
1 aprile 2009




cristiano cioè cretino?
Che abbia ragione Odifreddi (matematico impertinente o comunicatore incompetente)?
Il fatto: Un'auto sul lato della strada e a terra un uomo.
Qualcuno non passa oltre: impietosito ferma la sua macchina, scende e si avvicina per dare soccorso.
Il ferito non è ferito, e il samaritano si ritrova nel giro di pochi secondi con una pistola puntata addosso, derubato dei soldi e del telefonino, picchiato.
E' accaduto pochi giorni fa ad Agrigento, a due passi dal centro.
Il samaritano è un cristiano e pure prete (e poi dicono che i preti sanno solo predicare bene...).
Il cristiano, uno che si ferma. Il rischio: che il cristiano sia fermato.
22 marzo 2009




l'ultimo dei MieiCani
La Chiesa Cattolica sembra ormai l'ultimo baluardo della difesa della Vita.
I vecchioni (ricordate l'episodio biblico dell'innocente Susanna?!) non se ne vogliono andare, e sono disposti all'ecatombe pur di mozzicare ancora un lembo di (squallida, vampiresca, ...) esistenza.
Obama sta mantenendo fede agli impegni di mattanza assunti davanti ad un America non più "evangelical".
Certo, il grande Obbbama non ricorda d'essere stato un embrione... Neppure il nobile Adolfo considerava che la condizione (e la sorte) di tante sue cavie, sarebbe potuta essere la sua.
A questi, la storia e la biologia non ha insegnato niente. Della religione, poi, se ne sbattono lautamente.
Ma Dio c'è. E l'Inferno pure.
E che l'Inferno-aldilà esista ne è prova l'inferno di malvagità che ci stringe.
Benedetto sedici, e voi tutti segugi fedeli del Signore della Vita, coraggio: che il Gollum ci strappi pure le dita e con esse l'anello del patto scellerato; precipitino nello Stagno di fuoco!
Meglio a casa senza una mano, che nel pianto e nello stridore dei denti con ambedue.
10 marzo 2009




accamora
Fare missione ad Agrigento non è semplice. Le suore di Porta Aperta lo sanno.
E' il terzo "attacco" che subiscono. Quello delle prime ore (01,30) di Domenica (25.1.09), alla Tenda del Viale, il più brutale.
A farne le spese Gesù Cristo. Nelle sue immagini: il custode eritreo, la Bibbia, la Croce, il poster col suo volto amico.
Hanno effranto, orinato, sfasciato, picchiato. Picchiato l'uomo che si era rifugiato presso l'"angolo della preghiera". Si sarà detto: avranno rispetto per questi simboli sacri. Rispetto non ne hanno avuto. Anzi hanno brandito la croce di legno come un manganello (non aveva fatto lo stesso Hitler col la solare svastica?!), lo hanno massacrato di botte, frantumandogli il braccio con cui cercava di proteggersi dagli infami colpi.
Hai ragione suor Maria Grazia a guardare alle famiglie di questi ventenni-bene.
"Piangete, piangete...", scriveva il Beato Matteo di Agrigento, a metà del '400. Piangete, famiglie agrigentine, su voi stesse e sui vostri figli. E tornate a Dio!
E tu, chiesa agrigentina, torna in prima fila, da madre e maestra...
28 gennaio 2009



bambini di satana
Si presentavano col giglio in mano alla Prima Comunione. E tali erano: gigli.
Ora, questi altri vomitano dalla loro boccuccia ogni sorta di lordura, dalla parolaccia compulsiva alla bestemmia più nera.
Hanno imparato a casa, si sono perfezionati nei conciliaboli estivi ai piedi del duomo. Tra una messa e un grest, magari.
Ci meraviglieremo quando li sapremo protagonisti della nera, prigionieri del vizio e senza legge?
Si narra che la madre di Luigi, poi re di Francia e santo, dicesse al suo bambino, così bambino da tenerlo sulle ginocchia: "preferisco vederti morto piuttosto che saperti in peccato mortale". Esagerata, vero? O, esageratamente madre.
Il prossimo 10 aprile, donne, non piangete sul Cristo "appassionato" (se mai vi riuscisse), ma "su voi stesse e sui vostri figli". Perchè l'inferno più grande (dopo la propria estraniazione da Dio) è quello di non avere il proprio bambino accanto, irrimediabilmente, per un'eterna eternità.
14 gennaio 2009




Eluana
C'è stato un tempo in cui per festeggiare il natale bisognava far fuori qualcuno... un suino nella migliore delle ipotesi.
Quest'anno sembra che la sorte sia caduta invece su un cristiano.
La "clinica" (tra virgolette perchè ho perso la nozione anche di questo termine) è quella della "città di Udine".
Non sono animalista, nè paragono un essere umano ad un animale. Semmai mi sconcerta come lo facciano altri.
Felice natale, allora, cari-tutti-quelli-che-si-sono-scordati-di-Eluana. Io no.
20 dicembre 2008




scEmpii
Ho tra le mani il bel libro del prof. Brunetto sul magister Cardella.
Scorrendolo noto che le illustrazioni costituiscono un pamphlet per un j'accuse nei confronti di chi (preti) ha perpetrato lo scempio di ridipinture - volgari e illegali - delle ammirevoli sculture dell'artista agrigentino.
Domanda retorica: E chi dovrebbe vigilare che fa??
10 dicembre 2008




trendy
Nuove tendenze.
Ieri: Cristo sì, chiesa no.
Oggi: natale sì, Cristo no.
Se il bambinello proprio deve starci, sia più pupazzetto che mai. Diversamente meglio i gormiti.
Urge spogliare il natale di Gesù Cristo: ottima la formula nipponica, natale tao tao.
Vanno bene alberi, renne, babbinatali, mutande rosse, novene traditional-newage.
Niente presepe, messa con predicozzo, etica prenatale.
Xmas è da preferire a Christmas (Christ's Mass).
Poi, perchè "natale"? Di chi? Non suona meglio Sol invictus day?!
Infine, natale è un'ottima occasione per spillare soldi, giacchè tutti sono più buoni... a tacitare la coscienza.
7 dicembre 2008




cattedrali
Andai a Noto per ammirare il risultato dei lavori di ricostruzione e restauro della cattedrale.
Seduto sui gradini del dirimpettaio palazzo comunale, due vegliardi peripatetici, alle mie spalle, osservavano: hanno smesso con le trivelazioni qui in giro. E, sì, l'hanno trovato il pozzo: ricostruire, restaurare, intervenire... e lasciare che tutto vada in malora. Poi, ricostruire, restaurare, intervenire...
La cattedrale di Agrigento s'è riaperta il 23 novembre 2008. Dicono che anche una nuova fessura s'è riaperta.
2 dicembre 2008




templi moderni
Hanno aperto a 2 passi da qui uno dei centri commerciali più imponenti della Sicilia.
Fiumi di gente.
A coloro che mi stavano vicino ho detto: ecco il tempio del nuovo culto...!
Non avevo visto ancora lo slogan sui manifesti che pubblicizzavano la nuova apertura: "Templi moderni".
Mi si dice che questo megastore favorirà l'economia locale.
Andiamo in un paesino vicino: il deserto, sulle strade e nei negozi.
30 novembre 2008



import-export
Chiese belle, chiese brutte.
Qualcuno domenica sosteneva che è una questione di anima: chi ha il brutto dentro lo esporta fuori.
Il passo poi dall'imbruttimento all'abbrutimento è breve: il panorama esteriore influisce decisamente su quello interiore! Chiaramente c'è anche un viaggio di ritorno che vede protagonista un'interiorità abbrutita che genera male morale e fisico (spaziale, architettonico).
Sarebbe interessante a proposito del rigassificatore spostare il discorso dall'economia dei soldi e dell'ambiente a quella del bello e della bellezza.
Ma, non è troppo per il paesone dei templi dove si vive di solo impiego pubblico?
30 novembre 2008
L'eroismo della preghiera
 
trova
Torna ai contenuti | Torna al menu